Febbre da stanchezza: esiste davvero?

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Quando il corpo vive una condizione di stress, possono presentarsi diversi sintomi, inclusa la febbre

Eventi emotivi intensi e stress possono portare a un rialzo della temperatura corporea: quando accade, siamo di fronte a una febbre detta psicogena. Comunemente si sente parlare talvolta di febbre da stanchezza: l'affaticamento (fisico e psicologico) può in effetti essere la causa di episodi febbrili di natura psicogena. Si tratta di un sintomo da ascoltare, perché ci dice che il nostro organismo ha bisogno di riposo.

Stress: i sintomi da tenere d’occhio

È capitato a tutti, di vivere un momento di particolare intensità emotiva o fisica: un lutto, un problema economico, un trasloco, ma anche eventi dall’accezione positiva come il matrimonio o la tensione prima di un esame universitario. Lo stress è il meccanismo alla base di tutto questo: si tratta di una risposta del tutto normale del nostro corpo a una situazione che richiede particolare energia e attenzione. Quando ci troviamo in pericolo o abbiamo bisogno di compiere uno sforzo, il nostro corpo attiva una serie di risposte allo stimolo. Nell’immediato, si verificano:

  • aumento della frequenza cardiaca
  • aumento della frequenza respiratoria
  • aumento della pressione sanguigna
  • udito e vista si acuiscono
  • tensione muscolare

Con il tempo, lo stress può divenire cronico, con un aumentato rischio di:

  • insonnia
  • problemi digestivi
  • obesità
  • alterazione del ciclo mestruale
  • ipertensione
  • depressione
  • ridotta funzionalità del sistema immunitario
  • stanchezza

La febbre da stanchezza e da stress

La febbre psicogena, conosciuta anche con il nome di febbre  da stress, è una condizione in cui si osserva un rialzo della temperatura corporea in seguito a un evento stressante o periodi di particolare stanchezza. A esserne maggiormente colpite risultano le donne giovani, ma può colpire chiunque a qualsiasi età, anche individui sani.

Il meccanismo che si cela dietro alla febbre psicogena non è del tutto chiaro, ma gli studi più recenti hanno cercato di individuarlo attraverso l’osservazione di animali in laboratorio. In particolare, si è visto come l’esposizione a un evento stressante causasse un aumento della temperatura. La febbre psicogena osservata negli animali si distingue dalla febbre infettiva per alcune caratteristiche:

  • non è causata da agenti patogeni (come virus e batteri)
  • non è attivata dalla risposta infiammatoria
  • non risponde ai normali antipiretici

I sintomi della febbre da stanchezza

La febbre psicogena si può presentare con una temperatura variabile. Una febbre da stanchezza legata allo stress cronico solitamente è di basso grado, tra i 37°C e i 38°C; persone che sviluppano la febbre in seguito a un evento emotivo forte, invece, possono avere una temperatura che raggiunge anche i 41°C.

Nella febbre da stress mancano quei sintomi che sono associati a una febbre infettiva, per esempio quando questa è causata dall’influenza. Non ci sono quindi tosse o congestione nasale, ma più semplicemente:

  • stanchezza
  • pelle calda
  • sudorazione

Si possono osservare, piuttosto, altri sintomi stress-correlati, come difficoltà a dormire, problemi dell'apparato gastrointestinale e mal di testa. In generale, chi ha una febbre psicogena da stress potrebbe sentire il forte bisogno di riposare.

Come far abbassare la febbre da stanchezza?

La febbre psicogena, non seguendo il meccanismo della febbre infettiva e dell’infiammazione, non risponde agli antipiretici standard e agli antinfiammatori. Questa tipologia di farmaci, infatti, agisce bloccando l’attività di alcune prostaglandine, molecole coinvolte nell’innalzamento della temperatura corporea. Queste sostanze non contribuiscono, però, all’aumento della temperatura di origine psicogena.

Assumere dei farmaci antipiretici per abbassare la febbre da stanchezza potrebbe risultare quindi del tutto inutile, se non addirittura dannoso. Prendere questi medicinali contro la febbre da stress potrebbe portare, con il tempo, a una resistenza dell’organismo nei confronti di questi prodotti, facendoli divenire inefficaci.

La febbre psicogena può essere ridotta piuttosto con farmaci psicotropi, dalle proprietà ansiolitiche e sedative, nonché utilizzando metodi naturali o attraverso un percorso di psicoterapia.

Si possono mettere in pratica alcuni accorgimenti che valgono in generale quando la temperatura corporea si alza. Dobbiamo aiutare il nostro corpo nella dispersione del calore in eccesso; quindi, è raccomandato non coprirsi troppo con abiti pesanti e non alloggiare in stanze estremamente riscaldate o con aria asciutta. Bere molto ci aiuta inoltre a reintegrare i liquidi persi con la sudorazione, per evitare di andare incontro alla disidratazione.

Per ridurre la febbre psicogena, che in alcuni soggetti può durare anche mesi o anni, è importante quindi gestire lo stress e individuare i fattori scatenanti nel singolo caso. Oltre all’aumento della temperatura, infatti, lo stress cronico può portare patologie anche serie, come quelle che coinvolgono l’apparato cardiocircolatorio. Per alleviare le tensioni, sono utili:

  • praticare esercizio fisico;
  • dormire a sufficienza;
  • mangiare senza eccessi;
  • coltivare relazioni sociali;
  • prendersi delle pause da lavoro;
  • dedicarsi a un hobby;
  • pratiche di rilassamento come la meditazione mindfulness;
  • psicoterapia cognitivo-comportamentale.

Il riposo rimane un fattore imprescindibile per il benessere, sia come atto di prevenzione contro lo stress e quindi contro la febbre da stanchezza, sia come strumento per un recupero più rapido ed efficace in caso di rialzo della temperatura.