La febbre nel bambino

Argomenti associati: Bambini Febbre Cure

La comparsa della febbre nel bambino rappresenta un'evenienza frequente ed è uno dei più comuni sintomi che si manifestano nei primi anni di vita

La comparsa della febbre nel bambino rappresenta un'evenienza frequente ed è uno dei più comuni sintomi che si manifestano nei primi anni di vita. Soprattutto se compare in modo improvviso o se la temperatura corporea raggiunge livelli ritenuti elevati, la febbre solitamente rappresenta un motivo di allarme e preoccupazione per i genitori. La febbre è una condizione determinata dall'aumento della temperatura centrale che generalmente, ma non esclusivamente, è parte di una risposta difensiva contro patogeni o sostanze estranee. 
La febbre non è una malattia, ma un sintomo, e le sue cause vanno identificate e affrontate nella maniera più appropriata.
I disturbi che possono causare la febbre nei primi anni di vita sono molto numerosi e comprendono faringiti, tonsilliti, otiti, tracheiti, ma anche banali raffreddori o una qualunque altra infezione delle alte vie respiratorie oppure malattie esantematiche come morbillo, varicella, rosolia o parotite. Si tratta di fenomeni estremamente frequenti soprattutto nei mesi invernali, al punto da rendere la febbre letteralmente all'ordine del giorno. I genitori devono imparare a confrontarsi con le repentine impennate di temperatura corporea del bambino per ridurne al minimo il disagio ed evitare di preoccuparsi troppo senza ragione, nella consapevolezza che i bambini (privi di patologie specifiche e di norma in buone condizioni salute) sono in grado di affrontare e superare la febbre senza problemi.

Va sempre tenuto conto, inoltre, che l'entità della febbre non va considerato come un fattore isolato indicativo per valutare il rischio di infezione batterica grave. La febbre alta va però considerata una spia di una infezione batterica seria in alcuni casi, come nei neonati sotto i tre mesi, o e/o con concomitante presenza di leucocitosi e/o incremento degli indici di infiammazione.

Come comportarsi in caso di influenza nel bambino?

Fonte

I sintomi di contorno

Il bambino con la febbre può trovarsi in uno stato di malessere generalizzato, è abbattuto e ha scarso appetito. Molto più spesso che nell'adulto, quando il bambino ha la febbre si osserva anche un ingrossamento dei linfonodi, ma non necessariamente nell'area più vicina alla sede dell'infezione che ha causato l'innalzamento della temperatura. Ad esempio, se la febbre è stata indotta da un disturbo respiratorio, probabilmente a ingrandirsi saranno soprattutto le ghiandole linfatiche presenti alla base della testa e nel collo, ma non è escluso che anche quelle localizzate a livello dell'inguine o delle ascelle possano aumentare di dimensioni. È un fenomeno del tutto normale e non deve spaventare. Un approfondimento da parte del pediatra è d'obbligo solo se sono presenti anche altri sintomi sospetti o se l'ingrossamento dei linfonodi perdura per più di 3-4 settimane dopo la scomparsa della febbre.

Fonte

Come curare la febbre nel bambino

L'Organizzazione Mondiale della Sanità individua una temperatura centrale normale quella compresa fra 36,5 e 37,5°C. Un bambino ha la febbre quando la sua temperatura corporea interna supera 37,5°C. In questo caso, la prima azione utile è scoprirlo per aiutarlo a disperdere il calore in eccesso e farlo bere molto (meglio se liquidi zuccherati che riducono il rischio di acetone), ma senza sforzarlo a mangiare se non se la sente. Se il bambino manifesta un malessere generale, si deve somministrare l'antipiretico.

Fonte

  • Mayo Clinic
  • Gestione del segno/sintomo febbre in pediatria - Linee Guida della Societa Italiana di Pediatria 

Come prevenire l’insorgenza di convulsioni

Le convulsioni febbrili nei primi anni di vita (6 mesi-5 anni) sono la principale complicanza diretta della febbre e sono determinate dal repentino aumento o dalla rapida diminuzione della temperatura corporea. Tendono a manifestarsi principalmente in bambini predisposti, causando bruschi movimenti involontari (soprattutto a livello delle gambe) oppure rigidità muscolare transitoria e talvolta perdita di conoscenza. Benché molto temute dai genitori, le convulsioni sono un fenomeno che non mette in pericolo la salute del bambino e, una volta terminate, non lasciano segni.

Fonte

Che cosa fare se il bambino ha la febbre

  • Se ad avere la febbre è un neonato (primi 6 mesi di vita), interpellare sempre il pediatra
  • Tenere il bambino a casa, a riposo (ma non necessariamente a letto) in un ambiente confortevole (ma non troppo caldo)
  • Se l’aumento della temperatura corporea si accompagna a discomfort del bambino, somministrare l'antipiretico ogni 4-6 ore o secondo le indicazioni del pediatra e vestirlo con indumenti che permettano di disperdere il calore corporeo in eccesso
  • Non somministrare mai acido acetilsalicilico (ASA)
    Far bere al bambino molti liquidi (acqua, latte, succhi di frutta, minestre, ecc.)
  • Non forzare il bambino a mangiare se non se la sente. Proporre alimenti leggeri, ma nutrienti e facilmente digeribili
  • Non coprire troppo il bambino con indumenti o coperte pesanti: preferire vestiti in cotone che aiutano la dispersione del calore corporeo
  • Se è molto piccolo o spaventato, stare il più possibile vicino al bambino e rassicurarlo.

Come misurare la temperatura nel bambino

Il modo più semplice, veloce e sicuro per valutare la temperature in un bambino è quello di misurargliela con un termometro elettronico sotto l'ascella. In caso di dubbi è sempre consigliabile rivolgersi a un operatore sanitario per la misurazione. In ospedale o in ambulatorio viene raccomandata la stessa tipologia di misurazione in neonati fino alle 4 settimane, in bambini più grandi può essere usata in alternativa anche la misurazione timpanica con termometro a infrarossi. 
Le nuove raccomandazioni sconsigliano di misurare la temperature per via orale e, a differenza rispetto al passato, si sconsiglia anche quella rettale nei bambini con meno di 5 anni a causa della sua invasività e del disagio che comporta.

Un'ulteriore possibilità è usare il termometro digitale auricolare, che permette di misurare la temperatura interna in pochi secondi. Può essere molto comodo nei bambini più piccoli, soprattutto se agitati o irrequieti, ma la correttezza del risultato dipende dall'abilità di chi esegue la misura e dalla causa della febbre: ad esempio, se all'origine dell'innalzamento di temperatura c'è un'otite, il valore di temperatura rilevato può essere superiore a quello effettivo perché l'infiammazione rende l'orecchio più caldo e può sembrare che vi sia febbre anche se in realtà non è così.
Per semplificare la misurazione della temperatura nei neonati e nei bambini più piccoli è stato sviluppato anche un termometro incorporato nel ciuccio che permette di valutare se vi è febbre in modo rapido, affidabile e senza alcun fastidio. Se si opta per questa modalità, però, bisogna ricordare di sostituire periodicamente il termometro-ciuccio a mano a mano che il bambino cresce, per adattarlo alle dimensioni della bocca.