I dolori della crescita

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Dolori della crescita: definizione

Il termine dolori della crescita descrive un comune disturbo di natura benigna che interessa i bambini in età compresa tra i 4 e 12 anni, senza una certa prevalenza di sesso.

Tale sindrome fu descritta per la prima volta nel 1800, ma l’eziologia risulta ad oggi essere sconosciuta. Nonostante il nome, in inglese growing pain, non vi è alcuna chiara evidenza scientifica che suggerisca una correlazione tra i dolori della crescita e la crescita delle ossa del bambino. Di solito il dolore si manifesta di sera o durante le ore notturne, scompare al mattino, è tipicamente bilaterale e colpisce le estremità (arti inferiori). Il dolore è saltuario, può insorgere con una frequenza di 1-2 episodi a settimana, può durare da pochi minuti fino a ore (raro), passa di solito spontaneamente ma in alcuni casi può essere utile praticare dei massaggi o, in caso di necessità, somministrare farmaci antidolorifici. Anche se a volte sono molto intensi, i dolori della crescita non causano danni a lungo termine.

Dolori della crescita: eziopatiogenesi

L’eziopatogenesi è sconosciuta, ma negli anni sono state formulate diverse teorie. La teoria anatomica è quella che spesso ricorre più frequentemente, secondo la quale lievi anomalie muscolo-scheletriche (come piede piatto, ginocchio valgo, scoliosi o iper mobilità dei legamenti) possono predisporre all’insorgenza di tali dolori. Tale ipotesi, tuttavia, non è mai stata confermata da dati di letteratura certi. Molto spesso i dolori insorgono in bambini molto ansiosi, che hanno una soglia del dolore molto bassa oppure in bambini che soffrono anche di dolori addominali e mal di testa (disturbo emozionale) e talvolta in bambini che praticano molta attività sportiva nelle ore pomeridiane.

Dolori della crescita: caratteristiche cliniche

Il dolore classicamente compare di notte e a volte può svegliare il bambino, che di conseguenza sveglia i genitori. Al fine di evitare che il malessere del bambino persista, alcuni autori sostengono che sarebbe opportuno svegliare il bambino completamente e farlo camminare oppure praticare un massaggio a carico degli arti; questo spesso allevia il fastidio e rapidamente fa riaddormentare il bambino. Al mattino il bambino non presenta alcuna sintomatologia e non ha alcun reliquato o impotenza funzionale. Spesso il bambino affetto da tale disturbo viene condotto in visita dal pediatra, il quale non rivela nessun elemento patologico all’esame obiettivo. La natura benigna di questi dolori dovrebbe tranquillizzare i genitori, che a loro volta dovrebbero rassicurare il bambino sul fatto che è un malessere transitorio che passerà. Come detto, spesso i dolori di crescita interessano le estremità, la zona dal ginocchio in giù, soprattutto caviglie e polpacci o la zona posteriore delle ginocchia; sono sempre dolori bilaterali che vengono descritti come crampiformi autolimitanti che raramente colpiscono gli arti superiori o le cosce. Non sono presenti per definizione segni di infiammazione né sintomi associati come febbre, rinorrea, perdita di peso, pallore e difficoltà a camminare, articolazioni tumefatte o dolenti.

Come riconoscere i dolori della crescita?

Sono dolori che colpiscono il 10-20% dei soggetti nella fase della pre-adolescenza, sono di natura benigna, si risolvono spontaneamente senza lasciare sequele. Non esiste un esame specifico per fare diagnosi, la diagnosi è basata sulle caratteristiche del dolore e sulla storia clinica riferita dal bambino e dai suoi genitori.

Bisogna preoccuparsi quando il dolore interessa una sola gamba e quando è un dolore persistente che si manifesta sia di giorno che di notte limitando le normali attività del bambino. Anche quando il dolore compare dopo un trauma, quando interessa prevalentemente le articolazioni e non i muscoli o quando è migrante e cioè interessa varie articolazioni migrando dall'una all'altra, non è caratteristico dei dolori della crescita. Inoltre, un dolore correlato con una tonsillite, oppure associato ad altri sintomi quali febbre, gonfiore o rossore delle articolazioni, malessere e perdita di peso, presenza di manifestazioni cutanee, debolezza muscolare, dolore al petto, allora è necessaria l’immediata valutazione pediatrica.

Diagnosi differenziale

Come abbiamo già detto, la diagnosi dei dolori della crescita è di esclusione. Importante sarà eseguire un’accurata anamnesi ed un attento esame fisico per valutare eventuali approfondimenti successivi. I dolori sono di solito bilaterali, se unilaterali possono essere indicativi di una condizione localizzata come osteomielite o osteoma osteoide. Il dolore che è persistente o che sta progressivamente aumentando di gravità è insolito per i dolori della crescita, suggestivo invece di patologie neoplastiche (osteosarcoma). Inoltre, il dolore che si verifica la mattina al risveglio o con l’inizio delle attività, con gonfiore o dolore localizzato direttamente a un'articolazione potrebbe essere indicativo di un’artrite infiammatoria o di un trauma.

Anche un'anomalia anatomica come un menisco discoide con lesione meniscale causa dolore unilaterale oppure bisogna pensare alla malattia di Legg-Calvé-Perthes (LCP), quando il dolore è unilaterale e compromette l’andatura del bambino.

Come alleviare i dolori della crescita?

Fortunatamente i dolori si risolvono spontaneamente intorno alla pubertà. Non esiste una terapia specifica ovviamente, ma si possono fornire consigli come limitare l’esercizio fisico prolungato durante il pomeriggio, praticare stretching prima dell’attività fisica intensa o fare un bagno caldo tutte le sere. Talvolta sembra essere necessario utilizzare scarpe con un plantare di sostegno. I dolori della crescita si possono alleviare, come abbiamo già detto, massaggiando le zone interessate o applicando un panno o una borsa calda.9 In rari casi, quando il dolore è tanto intenso oppure se dovesse manifestarsi con una certa frequenza (cioè più sere consecutive), è possibile somministrare un antidolorifico prima dell’addormentamento.

Conclusioni

I dolori della crescita sono quindi fenomeni di natura assolutamente benigna, che si manifestano nelle ore notturne, che interessano entrambe le estremità degli arti inferiori e che non condizionano le normali attività del bambino.

Fonti

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