Il dolore nel neonato

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Il neonato prova dolore?

Fino al 1980, si è ritenuto che i neonati non provassero dolore. Negli ultimi 30 anni, però, la conoscenza in quest’ambito è aumentata notevolmente e gli studi attuali dimostrano che non solo i neonati provano dolore ma, a causa del loro sistema nervoso immaturo, sono ipersensibili agli stimoli dolorosi. Il dolore non trattato adeguatamente durante il periodo neonatale può portare a conseguenze negative a lungo termine. Eventi dolorosi eccessivi e prolungati nel neonato provocano effetti fisiologici avversi in tutti i principali sistemi di organi, che possono essere pericolosi per la vita e avere effetti a lungo termine.

Il futuro nascituro, già a partire dalla 24° settimana di gravidanza, presenta tutte le capacità anatomiche e neurochimiche per provare dolore. Una volta nato, la formazione delle vie nervose che segnalano un danno dei tessuti attraverso sensazioni dolorose, il cosiddetto sistema algico, sarà completo all'anno di età, mentre il sistema antalgico, che è in grado di modulare gli stimoli dolorosi eliminandoli o riducendoli, maturerà più lentamente. Pertanto, i neonati ed i bambini più piccoli avvertono il dolore con una intensità superiore a quella degli adulti.

Nel periodo neonatale e nell’infanzia successivamente, l’esperienza del dolore può determinare la struttura definitiva del sistema dolorifico dell'adulto. L’elevata capacità di modificarsi del sistema nervoso, caratteristica dell’età neonatale, fa sì che le stimolazioni dolorose ripetute vadano a rinforzare le connessioni in via di sviluppo fino a modificare il sistema nervoso stesso, ancora immaturo. Il risultato di questo processo è l’abbassamento della soglia del dolore, ossia una  maggiore facilità nel trasmettere lo stimolo doloroso, con effetti negativi sullo sviluppo cerebrale e un’aumentata fragilità in caso di disturbi conseguenti allo stress e ai comportamenti dovuti all'ansia.

Anche il neonato pretermine ricorda il dolore: molti studi hanno dimostrato che la memoria si forma e arricchisce in fasi molto precoci e condiziona quel che noi percepiamo per tutta la vita. Molti di questi ricordi rimangono a livello inconscio, ma possono determinare disturbi comportamentali, cognitivi e problemi psicosociali.

La valutazione del dolore nel neonato

Per trattare il dolore in modo efficace, è essenziale una valutazione continua della presenza e della gravità del dolore e della risposta al trattamento.

Nel neonato la valutazione del dolore pone molte sfide, innanzitutto per l’impossibilità di comunicare, che preclude la comprensione e l'autovalutazione del dolore stesso, ma anche per la natura soggettiva e complessa del dolore e per la dipendenza dagli altri, per lo più i genitori, di comprendere i segnali comportamentali e fisiologici del dolore.

Data la natura multidimensionale del dolore, gli elementi da considerare sono diversi, tra cui l’intensità, la posizione e la durata.

Quando si valuta il dolore nei neonati si procede cercando di individuare la sua possibile causa e quindi valutando il comportamento. I principali comportamenti correlati alla presenza di dolore acuto nel neonato sono:

  • Vocalizzazioni (es. il pianto)
  • Le espressioni facciali (ad es. mento tremante e aggrottamento della fronte);
  • Ampi movimenti del corpo (ad es. movimento o tensione delle gambe e del torso)
  • Variazioni dell’appetito
  • Alterazioni dello stato di veglia/sonno

La valutazione del dolore permette di valutare il livello di dolore nel momento della visita, di verificare il suo andamento nel tempo, di scegliere l’approccio analgesico più adeguato e monitorarne gli effetti. 

L’allattamento al seno riduce la percezione del dolore nel neonato

Diversi studi dimostrano che, nei neonati, l’allattamento al seno può ridurre la sensazione dolorosa durante procedure, come ad esempio un prelievo di sangue. Alla base di questo effetto vi sono meccanismi multifattoriali che includono l’effetto della suzione, il contatto pelle a pelle, il calore, l’odore e l’odore del corpo materno, essere cullato e la presenza di endorfine nel latte materno.

Uno studio, in particolare, ha dimostrato che allattare il bambino al seno durante una vaccinazione riduce il dolore causato dall’ago: nei bambini allattati si è avuto una riduzione del pianto e del punteggio del dolore sia durante la vaccinazione sia dopo.  

 

Bibliografia

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Il dolore nel bambino. Strumenti pratici di valutazione e terapia. Ministero della Salute. 2014 https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2077_allegato.pdf