Virus induttori di allergie
Può un’infezione virale aumentare le allergie?
Nella pratica medica non è raro riscontrare la comparsa di nuove allergie per lo più respiratorie, già a partire dall’età pediatrica, dopo infezioni alle vie aeree, in particolare di natura virale come per esempio un raffreddore. Il legame potrebbe non essere di immediata percezione, ma spesso capita che, a distanza di qualche settimana dopo quel particolare evento, ci si accorga che “qualcosa è cambiato”: per esempio potrebbe ogni tanto ricomparire qualche accesso di una tosse secca apparentemente immotivato e tale da far quasi pensare a una ricaduta o ad una nuova forma in atto, oppure l’esposizione a sostanze irritanti come il fumo di sigaretta o un solvente, oppure nella stagione invernale, al freddo, potrebbe scatenare una sensazione di nodo in gola o di maggior fatica a respirare. In un momento successivo può invece svilupparsi una vera e propria sensibilizzazione, per esempio a pollini o acari della polvere, con la comparsa di sintomi che ricordano la rinite allergica (starnuti, secrezione acquosa dal naso, lacrimazione, prurito oculare) e/o l’asma (respiro superficiale e affaticato, senso di oppressione al torace, tosse).
L’azione dei virus
L’interrogativo che sorge spontaneo è: in che modo gli agenti infettivi, e soprattutto i virus, sono in grado di promuovere lo sviluppo di allergie? Molteplici studi hanno individuato differenti e complessi meccanismi, nei quali risultavano coinvolte numerose sostanze (citochine e interleuchine) che fungono da messaggeri tra le diverse cellule preposte alla difesa dell’organismo. Senza entrare in dettagli tecnici, due sono le principali spiegazioni: da un lato alcuni virus, nel momento stesso in cui stimolano il sistema immunitario, possono perturbarne il delicato equilibrio che è alla base della cosiddetta “tolleranza”. In altre parole si crea uno scompenso funzionale per cui sostanze presenti nell’ambiente, che in precedenza erano del tutto indifferenti a un individuo – ossia tollerate – possono ora sensibilizzarlo, e cioè stimolare la produzione di anticorpi specifici di classe E (IgE), che in caso di nuovo contatto con esse provocheranno i sintomi da allergia respiratoria sopra descritti. L’altro meccanismo, che può essere considerato complementare al primo, è legato al fatto che gli agenti infettivi, anche se non danneggiano in maniera vistosa la mucosa respiratoria, possono comprometterne l’integrità aumentando la sua permeabilità: questo significa che eventuali sostanze inalate, quale conseguenza del processo infiammatorio innescato dall’infezione, riusciranno a penetrare in profondità nelle mucose delle vie aeree attivando così la sensibilizzazione allergica. Tra l’altro va ricordato che alcuni virus, come i rhinovirus (responsabili del raffreddore comune), quelli influenzali e virus parainfluenzali, possono anche favorire, negli individui già affetti, la comparsa di attacchi d’asma: anche in questo caso il meccanismo scatenante è l‘infiammazione, che nell’individuo asmatico è sempre presente, se pure a basso grado di intensità, e viene rapidamente potenziata da un evento infettivo, proprio come un incendio che riesplode all’improvviso.
Un rapporto biunivoco
Molti aspetti restano ancora da chiarire, ma è ormai assodato che, così come una predisposizione allergica comporta una maggiore suscettibilità alle infezioni virali, queste ultime, anche in soggetti non allergici, come si è visto, possono favorire la sensibilizzazione. Questo fenomeno è ancor più marcato nei bambini, nei quali è dimostrato che l’RSV (virus respiratorio sinciziale), che negli adulti causa un normale raffreddore, oltre a determinare la bronchiolite, è anche in grado di promuovere la comparsa successiva di allergie respiratorie. Va precisato che, fortunatamente, questo fenomeno non è automatico: se è vero che da un lato è imprevedibile, dall’altro non è però scontato che un virus “renda allergici” tutti gli individui che contagia. Il progresso ha reso disponibili nuove strategie per contrastare le allergie, ma è bene sapere che anche le infezioni spesso banalizzate, come il raffreddore, possono lasciare qualche strascico fastidioso e vanno perciò affrontate sempre con la dovuta cura e, se necessario, portate all’attenzione del medico.
Fonti
Schwarze J, Gelfand EW. Respiratory viral infections as promoters of allergic sensitization and asthma in animal models. Eur Respir J. 2002; 19:341-9
Skappak C, Ilarraza R, Wu YQ, Drake MG, Adamko DJ. Virus-induced asthma attack: The importance of allergic inflammation in response to viral antigen in an animal model of asthma. PLoS One. 2017; 12:e0181425