Le sindromi influenzali: analogie e differenze rispetto all’influenza

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Durante l’inverno, bastano raffreddore, tosse o un po’ di febbre e subito si pensa all’influenza.

Non sempre però è così. Esistono infatti le cosiddette sindromi parainfluenzali, che non sono provocate dai virus specifici dell’influenza, per i quali sono formulati i vaccini, ma da altre tipologie di virus. Questo spiega spesso il motivo per cui, anche se si è fatto il vaccino per l’influenza, si possano sviluppare sintomi simil-influenzali.

I virus parainfluenzali umani, indicati con la sigla HPIV, dall'inglese Human Parainfluenza Viruses, sono 4 (identificati come HPIV 1, 2, 3 e 4) e infettano principalmente l’apparato respiratorio superiore, causando raffreddore e mal di gola; in alcuni casi, possono interessare anche bronchi e polmoni, ossia la parte inferiore dell’apparato respiratorio. Negli adulti di solito la sintomatologia è abbastanza leggera, mentre per i soggetti più frequentemente interessati da queste infezioni, ossia i bambini, gli anziani e le persone con il sistema immunitario compromesso, possono intervenire delle complicazioni bronchiali o polmonari.

I disturbi si sviluppano in media da 2 a 7 giorni dopo aver contratto il virus, la cui trasmissione avviene attraverso l’inalazione delle goccioline respiratorie infette o attraverso le mani, in seguito al contatto con occhi, naso o bocca. I sintomi ricordano in parte quelli dell’influenza: raffreddore, febbre, tosse, dolori muscolari, fino alla polmonite.

Se ad essere coinvolte dal virus sono il naso e la gola, si avranno in genere raffreddore, mal di gola, voce roca a causa dell’infiammazione delle corde vocali. Mentre se l’infezione colpisce le parti dell’apparato respiratorio cosiddetto inferiore, ossia trachea, bronchi e polmoni, si potrebbero avere delle manifestazioni anche gravi quali febbre alta, bronchiti, bronchioliti (malattia riguardante la parte più terminale del bronco, quella a contatto con l’alveolo polmonare) fino alle polmoniti.

Altri sintomi che possono essere presenti sono dolore all’orecchio, irritabilità, diminuzione dell'appetito, difficoltà a respirare (dispnea).

Vi è poi una forma che colpisce per lo più i bambini di 6-36 mesi, chiamata laringotracheobronchite acuta o croup, che ha come causa primaria il virus parainfluenzale di tipo 1. La sua sintomatologia è caratteristica, inizia con un comune raffreddore, in seguito compaiono febbre, tosse "abbaiante", raucedine, e stridore laringeo. In rari casi, la situazione si può complicare e si manifesta insufficienza respiratoria, dovuta a ostruzione delle vie aeree superiori.

Le forme invece da virus parainfluenzale di tipo 3 (HPIV-3) sono altamente contagiose e riguardano principalmente un'alta percentuale di bambini nel primo anno di vita, e possono manifestarsi anche con forme più gravi, quali bronchiolite e polmonite.

I virus parainfluenzali presentano una stagionalità, che varia in funzione della tipologia virale. Mentre i tipi 1 e 2 in genere causano epidemie autunnali, il tipo 3 è presente tutto l’anno e il tipo 4 ha una incidenza maggiore in primavera.

Le tipiche condizioni autunnali e primaverili, ossia basse temperature e alta umidità, aumentano la sopravvivenza dei virus parainfluenzali sulla pelle, sugli indumenti e sugli oggetti di uso comune, rendendo più facile la loro trasmissione, soprattutto nelle strutture collettive, quali scuole e ospedali.

Per curare le forme lievi di queste infezioni, si ricorre agli stessi rimedi dell’influenza, ossia antipiretici/antidolorifici in caso di febbre e dolori, sciroppi per la tosse e riposo. Come per l’influenza, gli antibiotici non servono, perché non agiscono sui virus ma sui batteri. Saranno prescritti in caso di necessità, qualora si sviluppi una complicanza batterica, dal proprio medico o pediatra.

Attualmente, differentemente dall’influenza, non è possibile vaccinarsi contro i virus parainfluenzali. Come per altre infezioni virali respiratorie, valgono gli accorgimenti che ormai conosciamo: lavare spesso le mani, evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani non lavate, evitare il contatto con persone malate o i luoghi affollati, areare periodicamente i locali e disinfettare le superfici di maggiore contatto (maniglie, cellulari).  

https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/v/virus-parainfluenzali-umani

https://www.epicentro.iss.it/parainfluenzali/

https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/malattie-infettive/virus-respiratori/infezioni-da-virus-parainfluenzali

https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/problemi-di-salute-dei-bambini/disturbi-respiratori-nei-neonati-e-nei-bambini/crup

https://www.treccani.it/enciclopedia/bronchi_%28Universo-del-Corpo%29/