Sport per bambini: come scegliere quello adatto?

C’è un’età giusta per ogni sport, ma i benefici sono innegabili per qualsiasi attività

Il movimento è fondamentale per grandi e piccini, ma quando si ha a che fare con i bambini i dubbi dei genitori possono essere tanti: esistono sport più adatti e quando è meglio iniziare? Senza dubbio, i benefici dell'esercizio fisico sono molti, purché non si spinga eccessivamente sulla competizione e si scelgano attività con movimenti adatti in base alla fase dello sviluppo.

Tutti i benefici dello sport per i bambini

Far praticare uno sport ai bambini è il primo passo per insegnare loro l’importanza del movimento, un fattore che si porteranno avanti a lungo e che farà conoscere loro i rischi di una vita sedentaria. L’attività fisica, infatti, riduce la comparsa di numerose patologie, in particolari quelle croniche[1], come:

  • diabete
  • obesità
  • ipertensione
  • malattie cardiovascolari

Ricerche confermano che lo sport, aumentando la concentrazione di globuli bianchi, migliora il sistema immunitario e riduce l’infiammazione[2].

L’attività fisica contribuisce a far sviluppare correttamente muscoli e ossa e a mantenerli in salute. Permette anche di correggere eventuali difetti fisici e a migliorare la propria resistenza alla fatica.

Gli aspetti positivi dello sport per i bambini non si limitano certo all’aspetto fisico: anche gli aspetti psicologico e relazionale ne beneficiano. Con lo sport si impara l’autodisciplina, a gestire il tempo e le proprie cose; ne traggono vantaggio l'alimentazione, il sonno e l’igiene. L’attività sportiva è un’ottima occasione per socializzare e, in caso di discipline di gruppo, insegna il gioco di squadra e il rispetto. Non da meno, si impara ad accettare le sconfitte e a lavorare per un obiettivo. Infine, i bambini che crescono con lo sport hanno meno probabilità di avvicinarsi al fumo e ad altre sostanze tossiche per l’organismo.

Quando iniziare con lo sport per bambini?

L’attività fisica intesa come movimento del corpo non deve mai mancare nei più piccoli, persino nel primo anno di vita. Un’attività sportiva vera e propria, però, si può iniziare a partire dai 3-4 anni di età.

Come raccomanda l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), da piccolissimi, nei primi 12 mesi, l’attività motoria è necessaria più volte al giorno e deve essere varia. Quando ancora non camminano, è importante il tummy time, esercizi a pancia in giù che coinvolgono i muscoli di schiena e collo. Tra 1 e 2 anni c’è bisogno di almeno 180 minuti giornalieri di attività, inclusa quella moderata-intensa. Tra 3 e 4 anni, di queste tre ore quotidiane, quelle di attività intensa dovrebbero essere almeno una[3]. In questa fase lo sport deve essere inteso come gioco, dove gli esercizi sono finalizzati a imparare a muoversi nello spazio. Dai 6-8 anni si possono avviare i bambini a sport di squadra e più competitivi. Lo sport a livello agonistico, invece, deve essere rimandato, anche per evitare uno sviluppo che insista particolarmente su alcune parti del corpo. Meglio aspettare perciò almeno i 14 anni di età[4].

Come scegliere lo sport in base all’età del bambino

In base allo sviluppo corporeo, ogni sport ha l’età giusta per essere iniziato senza comportare rischi.

Sport dai 3 anni:

  • nuoto
  • ginnastica

Sport dai 5-6 anni:

  • ginnastica
  • arti marziali
  • atletica leggera
  • sci

Sport dai 7 anni:

  • basket
  • pallavolo
  • tennis
  • scherma
  • rugby


Sport dagli 8 anni:

  • calcio
  • ciclismo

Il certificato medico per l’attività sportiva dei bambini

Per la pratica sportiva dei bambini il certificato medico non serve al di sotto dei 6 anni di età, anche se il pediatra, in base allo stato di salute del bambino, potrebbe consigliare una visita. Successivamente, il certificato può essere rilasciato dal medico specialista o dal medico di medicina generale che segue la famiglia. Per l’attività sportiva agonistica la società richiederà il certificato in base all’età e allo sport praticato: ogni disciplina, infatti, viene considerata agonistica in una fase diversa.

Sport sì, ma con qualche attenzione

Il movimento è un toccasana per la salute, purché si faccia attenzione a non esagerare e a praticarlo con coscienza. Il bambino non deve essere mai sottoposto a forti pressioni dagli adulti - genitori, nonni, allenatori - ma deve essere vissuto sempre come momento ricreativo sereno. L’agonismo deve tenere conto dello sviluppo corporeo, per evitare difetti fisici o sovraccarico su ossa o muscoli.

L’attività sportiva rinforza il sistema immunitario, ma in quanto attività energica comporta il rischio di ammalarsi: i bambini sudano, si trovano accaldati e, specialmente in inverno, gli sbalzi di temperatura possono comportare un maggior pericolo di contrarre disturbi come raffreddore o mal di gola. Anche il fatto di giocare in spazi chiusi e affollati, a contatto con ambienti molto frequentati, implica qualche attenzione in più ai sintomi di un eventuale malanno da raffreddamento. A parte qualche accortezza, far praticare sport ai bambini è un vero regalo che i genitori possono fare ai più piccoli e al loro futuro: anche una semplice passeggiata, un gioco con la palla in giardino (quindi a costo zero) sono di sicura utilità per una crescita in salute.