Che cos'è l'influenza

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La classica influenza, chiamata influenza stagionale, è un'infezione virale delle vie respiratorie causata da virus appartenenti al genere Orthomixovirus

La classica influenza, quella che comunemente chiamiamo influenza stagionale, è un'infezione virale che colpisce le vie respiratorie ed è causata da virus appartenenti al genere Orthomixovirus. Sebbene i sintomi siano piuttosto fastidiosi, nella maggior parte dei casi non deve destare preoccupazione, ma alcuni soggetti corrono più il rischio di complicazioni. È possibile prevenire l’influenza mantenendo il proprio sistema immunitario in salute e seguendo alcune semplici accortezze.

Da cosa è causata l’influenza?

L’influenza è un’infezione delle vie respiratorie di tipo virale: i responsabili, in particolare, sono i virus del genere Orthomixovirus. Quando si parla di influenza, bisogna sapere che esiste una classificazione per tipi, riconoscibili dalle prime lettere dell’alfabeto:

  • virus dell’influenza di tipo A
  • virus dell’influenza di tipo B
  • virus dell’influenza di tipo C
  • virus dell’influenza di tipo D


Nel caso dell’influenza stagionale, ci troviamo a fronteggiare sostanzialmente i virus influenzali di tipo A e B, che differiscono tra loro essenzialmente per le caratteristiche delle proteine presenti sul loro involucro esterno (antigeni di superficie), chiamate emoagglutinina (H) e neuraminidasi (N). Il virus di tipo C è meno frequente e spesso asintomatico, mentre non è noto se e come il tipo D infetti l’uomo.

 

Entrambi i tipi di virus, A e B, mutano con molta facilità, cambiando di anno in anno le proprie caratteristiche e risultando ogni volta "sconosciuti" per il sistema immunitario che dovrebbe contrastarli. Per questa ragione, a ogni stagione influenzale - che in Italia va grosso modo da fine novembre a metà marzo, ma che talvolta può sopraggiungere con alcune settimane di anticipo - ci si trova come indifesi nei confronti dell'influenza. Per lo stesso motivo, il vaccino antinfluenzale viene rivalutato durante l’anno e la sua composizione viene cambiata per assicurare una prevenzione efficace nei confronti del virus.

Come si trasmette l'influenza

L'influenza si trasmette per via respiratoria attraverso le goccioline di saliva cariche di particelle virali che gli individui infetti diffondono nell'aria tossendo, starnutendo o semplicemente parlando. Nel primo caso, questo "aerosol" contagioso può viaggiare fino a un paio di metri di distanza dalla persona ammalata; le goccioline emesse parlando, invece, di solito non superano una distanza di 15-20 centimetri. Una persona infetta può trasmettere il virus a partire dal giorno che precede la comparsa dei sintomi fino a 5-7 giorni dopo: questo periodo di tempo può, tuttavia, essere più lungo, soprattutto se si tratta di bambini e di persone con sistema immunitario compromesso.


Un'ulteriore via di contagio influenzale è il contatto con oggetti sui quali si sono depositati i virus, che su alcune superfici possono sopravvivere anche per molte ore. Toccando questi oggetti e superfici contaminati e avvicinando poi le mani al naso, agli occhi o alla bocca si dà modo ai virus di entrare nell'organismo e causare l'influenza.

Segni e sintomi dell'influenza

Il tempo di incubazione dell’influenza va dai due ai 4 giorni. I sintomi dell'influenza nell'adulto comprendono:

  • febbre, di solito alta e che compare all’improvviso;
  • stanchezza diffusa;
  • dolori muscolari;
  • mal di testa;
  • mal di gola;
  • tosse;
  • naso che cola;
  • stanchezza diffusa;
  • diminuzione dell'appetito.

Per riconoscere l'influenza nel bambino è importante considerare quanto indicato per gli adulti, ricordando che:

  • i bambini più piccoli non sono in grado di segnalare con precisione il proprio malessere, ma quest'ultimo può essere riconosciuto dai genitori per la comparsa di irritabilità, pianto, inappetenza;
  • nel lattante l'influenza è spesso accompagnata da vomito e diarrea e soltanto eccezionalmente da febbre;
  • occhi arrossati e congiuntivite sono caratteristici dell'influenza nei bambini in età prescolare, in caso di febbre elevata;
  • nel bambino di 1-5 anni la sindrome influenzale si associa frequentemente a laringo-tracheite e bronchite.

L’influenza intestinale esiste?

Nel linguaggio comune, si ha l’abitudine di chiamare influenza intestinale ciò che in realtà è una gastroenterite virale, un disturbo causato sempre da virus, ma non da quelli dell’influenza, quanto il Norovirus e il Rotavirus, tra i più diffusi. I sintomi della gastroenterite virale possono essere in parte sovrapponibili a quelli dell’influenza stagionale:

  • lieve febbre
  • malessere
  • nausea
  • vomito
  • crampi addominali
  • diarrea

E le sindromi parainfluenzali?

Sebbene i sintomi della sindrome parainfluenzale siano molto simili a quelli dell’influenza, alla base ci sono virus diversi, nello specifico quelli appartenenti alla famiglia dei Paramyxovirus. Si tratta di un’infezione che colpisce le vie respiratorie e che può dare sintomi come tosse e raffreddore, ma che può portare anche a bronchite e, frequentemente, a una laringotracheite.

Le possibili complicanze dell'influenza

La complicanza più grave dell'influenza stagionale è la polmonite, causata direttamente dal virus influenzale o da altri virus o, più spesso, da batteri che infettano secondariamente una persona già ammalata. La sua insorgenza è più frequente in soggetti a rischio, ossia gli anziani e le persone affette da patologie croniche, specialmente a carico dell'apparato respiratorio, cardiovascolare o immunitario. Altre categorie di soggetti che devono prestare una particolare attenzione in caso di influenza sono i bambini nei primi anni di vita (1-5 anni) e le donne in gravidanza. L'influenza può, inoltre, associarsi a complicanze a carico dell'apparato cardiovascolare (alterazioni del ritmo cardiaco, scompenso, arresto cardiaco). Raramente, nei bambini possono insorgere anche sintomi neurologici (convulsioni, epilessia, cambiamento dello stato mentale).

Come si cura l’influenza?

Per guarire dall’influenza occorre innanzitutto pazientare: si tratta di un malanno transitorio che regredisce spontaneamente nella maggior parte dei casi e il riposo è senza dubbio di beneficio. Questo vale anche quando i primi sintomi cominciano ad affievolirsi: la convalescenza di qualche giorno dopo la febbre, infatti, permette al nostro corpo di recuperare con più facilità e riduce il rischio di ricadute.

La cura dell’influenza prevede di conseguenza rimedi naturali e farmaci mirati ad attenuare i sintomi più fastidiosi, specialmente per le persone in perfetta salute e che hanno una minor probabilità di incorrere in complicanze. In caso di febbre, gli antipiretici aiutano a ridurre la temperatura corporea e a trovare sollievo dai dolori lievi e moderati, come può essere quello di un mal di testa. I farmaci antivirali sono raccomandati solo in alcuni casi e perché siano efficaci devono essere somministrati prontamente entro le prime ore dal manifestarsi dei sintomi. Questo tipo di trattamento è indicato nelle persone a rischio, come gli anziani, le donne in gravidanza o coloro che hanno gravi patologie che possono rendere difficoltosa la guarigione dall’influenza. Diversamente, gli antibiotici non curano l’influenza: sono farmaci mirati a impedire la proliferazione dei batteri e non dei virus, perciò non risultano utili e portano con sé effetti collaterali da evitare. 

Tra i rimedi casalinghi contro l’influenza, invece, non va sottovalutata l’idratazione: è importante bere molto - acqua o sostanze tiepide come brodo e tisane - per reintegrare i liquidi e i sali minerali persi con la febbre, ma anche per fluidificare il muco in eccesso e mantenere umide le vie aeree. Alcuni prodotti naturali, poi, possono supportare le nostre difese durante la guarigione: la carenza di determinate vitamine o minerali, infatti, compromette il buon funzionamento del sistema immunitario. Tra gli altri, vale la pena citare la vitamina C, che aiuta a rendere meno severi i sintomi del raffreddore, e il miele, di sollievo per la tosse.

Come prevenire l’influenza

I virus sono piuttosto contagiosi, ma con qualche attenzione si può cercare di prevenire l’influenza. Le raccomandazioni sono quelle che accomunano diverse malattie e infezioni:

  • lavare spesso e bene le mani, specialmente dopo aver toccato superfici potenzialmente contaminate in luoghi pubblici, come i mezzi di trasporto;
  • evitare luoghi chiusi e affollati e, quando possibile, a casa e a lavoro arieggiare le stanze dove si staziona;
  • dormire a sufficienza per mantenere in salute il sistema immunitario;
  • evitare situazioni stressanti e gestire lo stress che può ridurre il funzionamento delle difese;
  • mantenere le vie aeree umide affinché il meccanismo che ci protegge dai patogeni non sia compromesso;
  • non fumare;
  • seguire una dieta varia, senza far mancare all’organismo tutti i nutrienti necessari.

Vaccinarsi contro l’influenza

Per evitare di ammalarsi esiste poi la possibilità di effettuare il vaccino antinfluenzale. Con un’unica dose si è protetti per 6-8 mesi e tale prevenzione è fortemente raccomandata per le persone sopra i 65 anni, le donne in gravidanza e per coloro che assistono (per lavoro o in famiglia) persone anziane o ammalate, oltre che per i bambini molto piccoli tra i 6 mesi e i 5 anni. Grazie al vaccino, tra le persone anziane si evitano maggiormente le complicanze e i sintomi gravi.