Influenza: dai sintomi meno comuni ai falsi miti

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L’influenza, una malattia da non sottovalutare e da conoscere correttamente nei suoi diversi aspetti.

L’influenza è una malattia respiratoria acuta contagiosa causata da diversi virus influenzali. È una malattia stagionale, tipica del periodo invernale. Il primo isolamento nell’uomo risale al 1933 in Inghilterra, anche se precedentemente erano già stati isolati i virus influenzali nei polli e nei suini.

Si manifestano sintomi generali e respiratori, dopo un’incubazione in genere abbastanza breve (circa 1-2 giorni) e che durano solitamente per 3-4 giorni, potendo tuttavia prolungarsi per una/due settimane. I sintomi propri dell’influenza possono includere: l’insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse, dolori ossei e muscolari diffusi e grave malessere (spossatezza). Il mal di testa, i brividi, la perdita di appetito, l’affaticamento e il mal di gola sono invece considerati tra i sintomi comuni.

 Altre manifestazioni che possono accompagnare la malattia sono nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini.

In alcuni casi possono esserci anche sintomi che interessano il sistema nervoso, ne sono un esempio le convulsioni nel bambino con febbre alta e lo sviluppo di varie tipologie di encefalite. Queste ultime sembrano essere più frequenti nei bambini, con manifestazioni quali confusione, delirio fino ad arrivare ad avere allucinazioni.

L’influenza in generale non è una malattia da sottovalutare, i soggetti considerati più a rischio sono le persone anziane, fragili, le donne in gravidanza ed i bambini.

È importante quindi sfatare alcuni miti legati alla malattia e alla sua prevenzione e cura:

  • È vero che per curare l’influenza è importante bere molto per evitare la disidratazione, stare a riposo e assumere farmaci come il paracetamolo, per ridurre la febbre e i dolori.
  • È falso che per curare l’influenza servano gli antibiotici. Essi, infatti, sono efficaci solo contro le malattie causate da batteri e quindi risultano totalmente inefficaci per una malattia come l’influenza, che è causata da un virus. L'uso inappropriato di tali farmaci potrebbe, inoltre, essere controproducente, perché potrebbe dare luogo a forme di antimicrobico-resistenza che li renderebbe inefficaci qualora la loro assunzione divenisse necessaria per curare le malattie batteriche. 
  • È vero che ci si può ammalare di influenza per due inverni consecutivi. L’aver contratto l’influenza non assicura l’immunità per la successiva stagione influenzale: i virus dell’influenza possono mutare ad ogni stagione influenzale e quindi ci si può ammalare di influenza anche per due anni consecutivi. Proprio per il mutare dei virus, ogni anno viene formulato un nuovo vaccino.
  • È falso che la vaccinazione antinfluenzale può far venire l’influenza. Il vaccino antinfluenzale contiene virus inattivati: questo significa che i virus sono stati trattati in modo tale da non essere attivi e, quindi, non possono far ammalare.
  • È vero che il vaccino inoculato per via intramuscolare può causare comunemente reazioni locali come dolore al braccio e, più raramente, febbre, dolori muscolari o articolari o mal di testa. Sintomi che si possono manifestare più frequentemente nelle persone più giovani e che si risolvono con l’assunzione di trattamenti sintomatici (antifebbrili, analgesici), nel giro di un paio di giorni.
  • È falso credere che il vaccino antinfluenzale non abbia funzionato in caso si abbiano durante l’inverno febbre, raffreddore o tosse. I vaccini per l’influenza stagionale sono studiati per proteggere dai virus dell’influenza che la comunità scientifica indica come i più probabili responsabili della stagione influenzale e non da altri virus, che possono dare sintomi simili a quelli dell’influenza, le cosiddette sindromi para-influenzali.
  • È falso ritenere che Il vaccino antinfluenzale possa essere responsabile di malattie croniche. I dati attuali indicano che i vaccini antinfluenzali non inducono nelle persone vaccinate alcuna malattia cronica, così come non ne aggravano il decorso quando queste sono preesistenti alla vaccinazione. I milioni di vaccini somministrati negli ultimi quarant’anni forniscono un’ampissima casistica per affermare la sicurezza della loro formulazione.
  • Non è vero che durante la gravidanza sia pericoloso vaccinarsi contro l’influenza. Al contrario, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata alle donne in qualsiasi fase della gravidanza perché i dati ci dicono che protegge la mamma, riducendo di almeno il 50% il rischio di ricovero, e anche il bambino, riducendo significativamente i casi di malattia e di otite nei primi due mesi di vita.

Bibliografia

http://www.epicentro.iss.it/problemi/influenza/influenza.asp

https://www.salute.gov.it/portale/influenza/archivioFakeNewsInfluenza.jsp?lingua=italiano

https://www.niaid.nih.gov/diseases-conditions/influenza

https://www.nhs.uk/conditions/flu/

Davis LE et al. Neurologic aspects of influenza viruses. in Handbook of Clinical Neurology, Vol. 123 (3rd series)- Neurovirology. Cap. 30; pag.619-645. A.C. Tselis and J. Booss, Editors; 2014 Elsevier B.V.